giovedì 27 agosto 2009

"Letture sul Rwanda" di Ascanio Celestini




Ieri sera, giovedì 27 agosto, sull'Isola Tiberina
Ascanio Celestini ha narrato in forma di lettura
le vicende del Rwanda.
Cos'è la memoria? si è chiesto Ascanio. La memoria è una cosa
estremamente pratica che consiste nel ricordare. Cosa?
Dove ho le chiavi di casa, dove tengo questo, dove sta quella cosa,
ma non ha senso ricordare dove sono le chiavi di una casa dove vivevo
anni fa. Che vuol dire questo? Che la memoria ha senso se è uno strumento
che usiamo per vivere l'oggi, non per commemorare ieri.
Si possono fare riflessioni di tanto tipo su questo.
Non vado oltre, ed inserisco foto da cellulare.
Pura testimonianza che siuti la memoria a rivedere visivamente l'attimo.

mercoledì 19 agosto 2009

Hijos - Figli (Flavio Tannozzini) Un grande dal Guatemala


Caddero nell’aria morti, senza volo,
i figli dell’arcobaleno, senza luce,
caddero con lamento senza voce,
i petali nel vuoto: la terra brucia.

La regina, la bella primavera,
intrecciò tra i suoi capelli azzurri
furore di trentasei serpenti
e da fanciulla si trasformò in chimera:

ovunque guardasse, la terra diventava nera,
la vita diventava pietra
su cui moriva il grido ed il ricordo:
memoria,
come polvere dispersa dentro un cielo sordo.

Caddero i petali nell’aria morti, senza volo,
strappati alle madri, nel vuoto senza vento.
E’ notte vitrea sui villaggi rasi al suolo.
Gelo.
Silenzio, sulle lapidi dei santi.

Sulla riva dei torrenti,
la guerra ha ucciso i canti,
ha cancellato storie.
Sulla terra nera si sono spenti i fiori,
caduti senza colore.

E crescono, crescono le croci,
senza nome, senza storia,
stivali militari
calpestano ogni cosa.

Si fanno sempre più vicini,
sono spari,
corri figliolo, la terra brucia,
non guardare

Non restare indietro,
non cadere a terra, ti prego,
perché la terra brucia,
vedrai, presto tornerà, tuo padre.


Figli dell’arcobaleno,
senza volo, senza luce,
caddero nell’aria morti
con un lamento senza voce.


E figli, figli della terra, orfani del cielo,
hanno negli occhi un riflesso scuro,
è storia da gridare con la voce dura,
è amore, è rabbia che monta dal dolore
e fa a pezzi la paura,
esplode nella gola, dove sei!

Ricordi nel fuoco, la terra che brucia.


(Guatemala, 2004)