martedì 24 maggio 2011

Sabato 28 maggio, ore 18.30

Il vento della libertà soffia sulla Palestina. La Freedom Flotilla e il ruolo dell’informazione libera e indipendente
Sabato 28 maggio, ore 18.30
presso la Casa del Popolo di Torpignattara, in via B. Bordoni 50, Roma

Ne parliamo con:
Mila Pernice – Radio Città Aperta
Bassam Saleh – Comitato ‘Con la Palestina nel cuore’
Enrico Campofreda – giornalista di Terra
Cristina Grandi – Casa del Popolo di Torpignattara
Alle 21 cena sociale e musica in sottoscrizione per Radio Città Aperta
Menù palestinese a 15 euro
Per partecipare alla cena occorre prenotarsi entro giovedì 26 maggio scrivendo all’indirizzo mail blancaclemente@fastwebnet.it oppure al numero 3407041086

lunedì 2 maggio 2011

MARTEDI' 3 MAGGIO
DALLE ORE 14.00
ALLE ORE 18.00
DAVANTI A MONTECITORIO
PRESIDIO CONTRO LA GUERRA IN LIBIA
IN OCCASIONE DELLE
VOTAZIONI SULLE MOZIONI

domenica 1 maggio 2011

GLI OCCHI DI VITTORIO (invettiva di Nicoletta Crocella)

Voi che potete uccidere i sogni
voi che il buon senso vi guida
mentre aprite l'uovo pasquale
mentre scartate con cura
la sorpresa nascosta all'interno
accanto i bambini ridenti
che lo smarrimento vi colga
e vediate gli occhi di Abeer
strappata a suo padre
e morta di dolore
e vediate gli occhi di Vittorio
coperti dai suoi assassini
Ignavia, indifferenza, un mondo disumano
in cui crescete bambini
come alieni senza memoria
Voi lasciate che altri facciano
il lavoro sporco, che vi evita
le scene violente, le tracce del sangue...
Voi vi nutrite della morte degli agnelli
succhiate il sangue come nettare
e incartate doni di morte
deliziosi ninnoli velenosi.

mercoledì 20 aprile 2011

20 aprile 2011 a Vittorio: saluto a Fiumicino































































Caro Vik
Hanno riportato in Italia il corpo assassinato
di Vittorio Arrigoni - Caro Vik -
nel giorno del compleanno di quel perfido porco
di merda, due volte maiale e tre volte merda, Hitler.
Perché Israele ha imparato a costruire il campo
di concentramento per la gente di Gaza,
che il Caro Vik cercava di rimuovere? Lui che instancabilmente
ha mostrato con tanti esempi che c'era
una sola nazione e che questa si chiamava Pace, e per
questa verità è stato crudelmente assassinato
da una fazione di ultra-nazionalisti all'interno
del movimento Palestinese.
Tristi giorni per quel movimento. Tristi giorni in tutto
il mondo tormentato dalla guerra. Tristi giorni per Israele
e la sua Pasqua ebraica di matzoh morto. Il putrido nazionalismo
e i suoi coltelli tagliagole attaccano e intimoriscono a loro piacimento.
Il Caro Vik già si erge nei cuori di tutti. Che
il suo significato sia il messaggio di Pasqua: davvero la Pace
è l'unica nazione che al tempo stesso è l'intero mondo
e dà il benvenuto a tutti al banchetto dello splendore infinito.
Jack Hirschman

Jack Hirschman, comunista e di famiglia ebrea, è nato a New York nel 1933 ed è un poeta-simbolo della controcultura e della sinistra americana. Vive a San Francisco dal 1972 ed è uno dei protagonisti del progetto di Casa della poesia di Baronissi/Salerno. (Traduzione di Raffaella Marzano
© Multimedia Edizioni / Casa della poesia

giovedì 14 aprile 2011

Vittorio



Arrigoni ucciso, trovato nella notte il corpo a Gaza Volontario e attivista filo-palesinese, era stato rapito ieri mattina a Gaza City da un gruppuscolo di salafiti. Video su Youtube 15 aprile, 06:13 salta direttamente al contenuto dell'articolo salta al contenuto correlato ' buttonResetHTML='' buttonDecreaseHTML='' guid="mytextsize"> Indietro Stampa Invia Scrivi alla redazione Suggerisci () Guarda le foto1 di 3Vittorio Arrigoni in una foto su Facebook Correlati Associate Il VIDEO dei rapitori su YouTube FOTO: Arrigoni, il pacifista che ama la Palestina Arrigoni,attivista radicale in enclave Hamas SCHEDA: Galassia salafita, ultraradicale e anti-Hamas GAZA - E' finito in tragedia il rapimento di Vittorio Arrigoni, volontario e attivista filopalestinese, ritenuto vicino a Hamas, prelevato ieri mattina nella Striscia di Gaza da un commando ultra-estremista salafita. Il suo corpo senza vita e' stato trovato in un appartamento di Gaza city da miliziani di Hamas, al termine di un blitz nel cuore della notte: diverse ore prima della scadenza dell'ultimatum che i sequestratori avevano fissato alle 16 di oggi per il rilascio dei loro "confratelli" detenuti, pena l'uccisionedell'ostaggio. Secondo la versione di Yiab Hussein, portavoce del ministero dell'Interno del governo di fatto di Hamas a Gaza, Arrigoni, 36 anni, sarebbe stato soffocato già "qualche ora prima" del blitz. Le ricerche - affiancate dai primi tentativi della Farnesina di stabilire un qualche contatto diplomatico umanitario che non c'é stato nemmeno il tempo d'intrecciare - erano scattate nel pomeriggio di ieri, dopo la diffusione d'un video sul sequestro, rivendicato da una sigla poco nota della galassia salafita di Gaza che si ispira alle parole d'ordine di Al Qaida, la Brigata Mohammed Bin Moslama. Nel video il volontario italiano appariva bendato e col volto insanguinato, mentre scorreva una sovrimpressione in arabo che lo accusava di propagare i vizi dell'Occidente fra i Palestinesi, imputava all'Italia di combattere contro i Paesi musulmani e ingiungeva a Hamas di liberare i salafiti detenuti nella Striscia entro 30 ore (le 16 italiane di oggi). Poi, nella notte, è arrivata la svolta. Secondo Hussein, le indagini hanno portato all'arresto d'un primo militante salafita, il quale ha condotto gli uomini di Hamas fino al covo: un appartamento nel rione Qarame, a Gaza City, che i miliziani delle Brigate Ezzedin al-Qassam (braccio armato di Hamas) hanno espugnato nel giro di pochi minuti, dopo una breve sparatoria conclusa con la cattura di un secondo salafita. Per Arrigoni, però, ormai non c'era più nulla da fare, ha detto il portavoce. Hussein ha espresso la volontà di Hamas di "stroncare oratutti i componenti del gruppo" dei rapitori e ha condannato l'uccisione di Arrigoni - indicato come "un amico del popolo palestinese" - definendola "un crimine atroce contro i nostri valori". Egli ha aggiunto che "ci sono forze che voglionodestabilizzare la Striscia di Gaza, dopo anni di stabilità e sicurezzà. E ha inoltre ipotizzato che gli ultraintegralisti -protagonisti negli ultimi due anni di veri e propri tentativi di sollevazione contro Hamas, come quello represso nel sangue nel 2009 nella moschea-bunker di Rafah - abbiano sequestrato Arrigoni non solo per cercare di ottenere il rilascio dei loro compagni arrestati, ma anche perché ideologicamente ostili alla presenza di stranieri e 'infedeli': e decisi quindi a lanciare un segnale intimidatorio in vista del possibile arrivo d'una nuova flottiglia internazionale di attivisti filopalestinesi. SU YOUTUBE VIDEO VOLONTARIO ITALIANO RAPITO - Bendato e con evidenti segni di violenza sul lato destro del volto. Cosi' appare Vittorio Arrigoni, rapito a Gaza da un gruppo islamico salafita, in un video postato ieri su Youtube da 'ThisisGazaVoice'. Il volontario italiano, con indosso una maglia nera, sembra avere le mani legate dietro la schiena, mentre qualcuno gli tiene la testa per i capelli. Sul viso, tracce di sangue che partono da sotto la benda nera che gli copre gli occhi. Una musica copre il sonoro del video, mentre in sovrimpressione appare una scritta in inglese che recita: ''Il popolo di Gaza si dispiace per quello che questi bigotti hanno fatto a Vittorio. Siamo sicuri che sara' presto libero e salvo''. Al termine del filmato scorrono scritte in arabo con la data di oggi. VIDEO RAPITO, ACCUSE A ITALIA E HAMAS - Ci sono accuse contro l'Italia e contro Hamas nel video su Youtube in cui appare Vittorio Arrigoni, l'italiano rapito a Gaza. Sotto le immagini scorre una scritta in arabo nella quale, stando a una libera traduzione, i rapitori accusano Arrigoni di diffondere ''i vizi occidentali'', il governo italiano di combattere contro i paesi musulmani e il governo del premier Ismail Haniyeh di lottare contro la Sharia (la legge religiosa musulmana). Nel messaggio sul video inoltre la scritta in arabo esorta i giovani di Gaza a sollevarsi contro il governo Haniyeh, reo ai loro occhi di gravi ingiustizie. VIDEO CHIEDE SCARCERAZIONE SALAFITI - I rapitori del volontario italiano Vittorio Arrigoni a Gaza - che nel video su Youtube dicono di appartenere a un gruppo armato salafita che si e' denominato 'Brigata Mohammed Bin Moslama' - esigono dal capo del governo di Hamas, Ismail Haniyeh, la scarcerazione di tutti i loro compagni in detenzione e in modo particolare di un loro capo, tale Hisham Al-Saidni, noto anche come Abu Walid Al-Magdisi. LA MADRE, HO VISTO SOLO UN'IMMAGINE DEL VIDEO - "Ho sentito Vittorio lunedì o martedì sera ed era tranquillissimo, il solito Vittorio" dice la madre di Vittorio Arrigoni, Egidia Beretta, raggiunta telefonicamente dall'ANSA nella sua casa di Bulciago, piccolo comune del lecchese di cui la signora è sindaco. "Ci siamo sentiti come ci sentiamo sempre, una volta a settimana, e Vittorio era tranquillissimo, ci raccontava le sue cose come sempre, non nutriva alcuna preoccupazione perché - sottolinea la madre del volontario dell'International Solidarity Movement rapito oggi a Gaza - quello che faceva lui insieme ai suoi compagni era a favore della gente palestinese e non aveva motivo di essere preoccupato". A qualcuno questo rapimento è sembrato un po' anomalo, ma la madre di Vittorio preferisce non fare ipotesi per ora: "non diamo nessun giudizio - dice categorica - perché non sappiamo nulla e non ne daremo finché la situazione non sarà più nitida". La famiglia - la madre Egidia, il padre Enrico e la sorella Alessandra, assistente sociale - ha saputo del rapimento di Vittorio questa sera da alcuni conoscenti, che avevano a loro volta appreso la notizia dalla stampa. Poi - racconta la signora - una giornalista locale l'ha chiamata per dirle del video girato dai rapitori e postato su Youtube "ma io ne ho visto solo un'immagine". Donna forte la madre di Vittorio: indicata come sindaco modello dalla trasmissione 'Report' per la sua scelta di rinunciare a qualsiasi compenso a favore di situazioni di difficoltà, ammette che questo figlio sempre in prima linea forse ha preso un po' da lei nel lato battagliero e nell'inestinguibile sete di giustizia. Vittorio manca dall'Italia dal gennaio 2009, perché entrare e uscire da Gaza non è facile, e sarebbe dovuto tornare a breve. Anche di questo aveva parlato nell'ultima telefonata con i genitori. Ora il telefono di casa Arrigoni continua a squillare in cerca di notizie su Vittorio. Ma la famiglia non ha contatti diretti con i suoi compagni dell'International Solidarity Movement di stanza a Gaza: "sappiamo che ha due locali in prossimità di Gaza City" dice la madre, spiegando che Vittorio "é molto riservato per quanto riguarda la sfera privata, non so se abbia una compagna, è un uomo e io non chiedo nulla".