(l'enofilosofo eligio elle alla carica, mentre un nutrito - grazie alla cucina di Michelangelo F. - drappello di eroici partecipanti andava a superare la mezzanotte)
(verso libero e mara g.)
(ringraziamo per aver immortalato alcuni istanti la fotografa d'eccezione Ivana Es.)
Care amiche, cari amici, ricorre oggi il 33° anniversario della Giornata della Terra, giornata della difesa della terra palestinese dalla distruzione e dalla confisca da parte dei governanti d'Israele. Nel 1976 i governanti di Israele, scatenarono un feroce attacco contro la minoranza araba in Israele. Uccisioni, arresti, confisca di terre, distruzione di case ed espulsione dei cittadini arabi dalle loro abitazioni e dalle loro terre, a Gerusalemme, nel Neghev e nella Galilea. Pratica che si ripete ancora di più oggi, particolarmente dopo la vittoria dell'estrema destra razzista nelle ultime elezioni israeliane del mese scorso.
In occasione di questa ricorrenza, credo che è compito di ogni uomo libero e democratico del mondo di denunciare e condannare i crimini di guerra israeliani commessi dall'esercito israeliano contro la popolazione palestinese di Gaza, per affermare e difendere il diritto del popolo palestinese alla vita e alla sua terra, invio questa poesia di Samih Al Kassem, amico d'infanzia e di lotte del grande poeta Darwish,
Il nemico del sole
Perderò, forse, lo stipendio, come tu lo desideri; sarò costretto a vendere abito e materasso; farò, forse, il portatore di pietre; il facchino, lo zappino di strada oppure l´operaio in una officina; forse sarò anche costretto a cercare nei letami per trovare un grano da mangiare; o forse morirò nudo e affamato. Ciò malgrado non mi rassegnerò mai a te, o menico del sole! Ma resisterò fino all´ultima goccia di suange nelle mie vene.
Tu mi potresti rubare l´ultimo palmo di suolo; saresti capace di dare alle prigioni la mia giovane età; di privarmi dell´eredità di mio nonno: degli arredamenti, degli utensili casalinghi e dei recipienti. Saresti pure capace di dare al fuoco le mie poesie ed i libri miei ed ai cani la mia carne. Saresti - come è vero - un incubo sul cuore del nostro villaggio, o nemico del sole! Ciò malgrado, non mi rassegnerò mai a te e, fino all´ultima goccia di sangue nelle mie vene resisterò!...
Potresti spegnermi la luce che m´illumina la notte e privarmi di un bacio di mia madre; i ragazzi vostri sarebbero capaci di insultare il mio popolo e mio padre; qualche vigliacco di voi sarebbe capace di falsificare pure la mia storia; Tu stesso potresti privare i figli miei di un abito di festa; saresti capace di ingannare, con falso volto, gli amici miei, crocifiggermi i giorni su una visione umiliante, o nemico del sole! Ciò malgrado, non mi rassegnerò mai a te e, fino all´ultima goccia di sangue nelle mie vene resisterò!...
O nemico del sole! Nel porto vedo degli ornamenti, dei segni di gioia; sento delle voci allegre e degli applausi entusiasti che infuocano d´allegria la gola; e nell´orrizonte vedo una vela che sfida il vento e le onde sormontando con fiducia i pericoli!
Questo è il ritorno di Ulisse dal mare dello smarrimento. Questo è il ritorno del sole E dell´uomo espatriato!... Per gli occhi di lui e della amata terra giuro di non rassegnarmi mai a te e fino all´ultima goccia di sangue nelle vene, resisterò, resisterò, resisterò!...
W LA GIORNATA DELLA TERRA, W LA LOTTA DEL POPOLO PALESTINESE PER UNA PALESTINA LIBERA, LAICA E DEMOCRATICA
Dr. Yousef Salman Delegato della Mezza Luna Rossa Palestinese in Italia Cell.: 347 9013013 http:/www.palestinercs.org
lunedì 23 marzo 2009
GRAZIE
grazie di tutto per la libertà che ha mosso i suoi piedi e si è presa tutte le licenze tutte le porte tutti i varchi grazie per le poesie che hanno rimbalzato aprendo orizzonti che hanno scosso i piedi segato palafitte di abitudine slegato menti allacciato sensi grazie per le narrazioni che hanno ricamato trame per le foto che hanno fermato gesti per i dipinti che hanno colorato nessi per i cibi che hanno coccolato pance e agovolato abbracci e per i vini che versati hanno versato versanti hanno fatto il verso versatili hanno raggomitolato le ore fino a farle divenire millenni di significato spazi infiniti di memoria collettiva grazie per la mezza luna rossa per gli ebrei contro l'occupazione per gli editori liberi per i cuori ribelli per i siti creativi i blog aperti le associazioni senza timori riverenziali verso l'assoluto che vuole farsi unico per le pleiadi i carri gli astri sparsi per tutte le stelle cadute e cadenti grazie per i filosofi creativi per i lettori curiosi per i duetti di linguaggio per i cori di solidarietà per chi non si rassegna alla rassegnazione per chi non ne vuole sapere di imparare la lezione per chi è contro e grazie a tutti noi condivisione di un attimo di storia inventato assieme assieme vissuto e parte del noi che ora siamo
lunedì 9 marzo 2009
L’Associazione Culturale “Ingresso Gratuito” ed il Sito internet di scrittura www.descrivendo.com presentano “Un varco nel muro” http://unvarconelmuro.blogspot.com/ Sabato 21 Marzo 2009 alle ore 20,00 in Via Castelforte, 4 - Roma
“Nel 1989 con l’abbattimento del muro di Berlino ci avevano fatto credere in un passaggio epocale che avrebbe visto la fine dei muri e delle guerre. Siamo stati visibilmente ingannati. Le guerre sono aumentate su tutta la terra ed i muri si sono moltiplicati. Partiamo dal muro attorno alla Palestina, al muro tra Messico ed Usa ed a tutti i muri tra il nord ed il sud del mondo. E poi i muri della comunicazione, i muri tra le persone, i muri tra virtuale e reale, che siano pareti di casa o di senso comune”. Contributi a questa serata di poesia, cultura e politica di Francesca Farina, Andrea D'Urso, Stelle Cadenti, Patrizia Calogero, Desi Calogero, Mara Guidi (www.descrivendo.com), Serena Guly (infinito edizioni srl), Luca Leone ("Uomini e belve" infinito ed.), Paolina Carli, Marcella Boccia, Norma Coccia, Yousef Salman (Mezza luna rossa), Antonia Colasante (foto), Pasquale Cirulli (pittore Ass. Il Sestaccio), Antonio Genovese (pittore). Ci sarà uno spazio espositivo e si potrà cenare assieme con un piatto di pasta ed un buon bicchiere di vino dalle ore 20.00.
Giovani di un centro sociale a contatto col presidio del Carroccio Due straniere chiedono ai "vigilantes" di rimuovere il simbolo "Destra veneta" Padova, scontro fra ronde e no global immigrati contro le casacche di An L'accusa dei leghisti: "Ci hanno offeso e spintonato. Alla fine è intervenuta la polizia" Critico il sindaco: "Le forze dell'ordine ora devono proteggere i 'rondisti', anziché i cittadini"
Una ronda a Padova PADOVA - Sono volati schiaffi venerdì sera a Padova tra no global e leghisti. Esponenti dei due gruppi si sono confrontati fisicamente sulla questione delle ronde, con la polizia che è dovuta intervenire per difendere i 'rondisti'. Il tutto mentre un gruppo di immigrati, fiaccole in mano, invocava pace e tolleranza nel quartiere della Stanga. Critico il sindaco Flavio Zanonato. Minimizza il questore di Padova, Luigi Savina, che fornisce i dati sulla criminalità: "In calo del 20%".
(28 febbraio 2009) Tutti gli articoli di politica
Uomini e belve, di Luca Leone Le tante guerre dimenticate, i soprusi che ogni giorno in luoghi lontani e vicini vengono perpetrati, la miseria, la disperazione, insomma tutti quegli argomenti che restano sulle pagine dei quotidiani quel tanto che basta a fare notizia e a placare la brama di voyeurismo sono qui raccolti in un libro reportage sui sud del mondo, specificando che “non esistono solo i sud del mondo geografici, ma anche quelli sociali e culturali”.
Si parla dei vicini Balcani: delle ceneri della Bosnia, delle donne che non hanno un corpo su cui piangere, dei criminali di guerra che girano indisturbati; dei tanti perseguitati politici in Africa che, dopo aver superato innumerevoli difficoltà, approdano sulle nostre coste e si vedono rifiutare lo status di rifugiato. Sono ragazzi, anche molto giovani, sfuggiti a morte certa per l’appartenenza politica o per non aver voluto imbracciare i fucili, con il sogno di potere ancora studiare e trovare un giorno un lavoro.
Facce che quotidianamente confondiamo tra i tanti disperati senza nome, come fossero una sola persona: lavavetri, venditori di calze. Uomini e belve resttituisce a questi volti una storia e un’identità là dove pregiudizio e ignoranza costringono all’anonimato e privano del diritto all’unicità.